Dr.ssa Ilaria Strada – Psicologa, psiconcologa, psicoterapeuta
Mi occupo di psiconcologia e Cure Palliative dal 2001 inizialmente presso il Servizio di Oncologia Medica di Lugo e nel primo hospice della provincia di Ravenna, poi dedicandomi in via preferenziale all’ambito delle Cure Palliative e dell’hospice Ospedaliero con un periodo di cinque anni in cui ho lavorato contemporaneamente anche presso l’Hospice di Borgo Montone a Ravenna. Nel corso di questi anni mi sono occupata di tutti gli ambiti in cui uno psicologo può dedicarsi in questi contesti (consulenza e sostegno a pazienti, familiari, equipe; formazione; selezione, formazione coordinamento dei volontari…). Da metà marzo 2021 ho iniziato l’attività di assistenza domiciliare con AIL nell’ambito di Ravenna e Cervia occupandomi del supporto psicologico a pazienti oncologici e ai loro familiari seguiti a domicilio. Nel giro di pochi mesi l’attività è progressivamente aumentata, forse anche grazie alle riaperture successive al lockdown.
Dopo tanti anni di lavoro in reparto e in equipe avevo molti dubbi e perplessità su come un paziente o un familiare potessero accogliere una figura professionale tanto “delicata” al proprio domicilio. In passato avevo seguito sporadicamente alcune persone a domicilio ma mai come unica attività. E devo dire che sono rimasta letteralmente sbalordita…nell’arco di pochi mesi si sono spalancate le porte “virtuali” o concrete di tante famiglie accogliendomi nelle loro “case”.
Ho utilizzato il termine “virtuale” poiché inizialmente l’attività è partita con modalità telefonica e/o online per poi passare, in via graduale e a seconda delle situazioni e delle preferenze alla modalità in presenza.
La pandemia ci ha permesso di scoprire nuove modalità per seguire e sostenere i nostri utenti, richiedendo anche una certa dose di creatività….
E’ stata un’esperienza in cui la parola “stupore” racchiude il mio sentire. Immaginavo resistenze e difficoltà e invece….l’accoglienza è sempre stata buona e insieme abbiamo condiviso brevissimi o più o meno lunghi percorsi.
Mentre scrivo mi passano davanti tante persone che hanno condiviso i loro sentimenti più intimi, le loro vicissitudini familiari, le relazioni affettive, i conflitti, i dubbi, i sensi di colpa, le rabbie, il dolore, la sofferenza… vissuti profondi, intensi e raccontati a un operatore conosciuto da poco, di cui magari neanche si conosce il viso.. Ognuno con le sue modalità, i propri bisogni, i propri tempi..
Il tempo è quella dimensione che in questa terra di confine in cui ci muoviamo più risente della soggettività…c’è il tempo del paziente, il tempo dei familiari, il tempo sospeso, il tempo dilatatato, il tempo brevissimo e velocissimo… E in questo “tempo” ci muoviamo cercando di dare un senso, un sollievo, un raggio di vita.
Sono grata ad AIL per la preziosa opportunità che mi ha dato di poter lavorare sul territorio andando “concretamente” a casa dei pazienti, spostando il vertice dal quale ho sempre operato..cioè dal reparto al domicilio e incontrare nella loro intimità i nostri utenti, i pazienti, le famiglie e coloro che si prendono cura, osservare le relazioni, respirare le atmosfere e ”vivere” con loro le infinite sfumature del tempo vissuto della malattia.